Una scrofa bianca che appare in sogno ad Enea per indicargli il luogo dove dovrà nascere la capitale del popolo latino. Affonda le radici nella leggenda la storia della nascita di Albano Laziale, nel mito che vede Enea approdare sulle coste romane, sposarsi e dare vita alla principessa albana Rea Silvia, madre dei gemelli Romolo e Remo. Una leggenda narrata anche da Virgilio nell’Eneide e che disegna un filo rosso che unisce Albano a Roma, filo che raddoppia il suo spessore se si guarda anche al monumento degli Orazi e dei Curiazi, in ricordo della sfida tra romani e albani che portò alla definitiva supremazia della capitale sulle città della Lega latina. La scrofa bianca, accompagnata dalla scritta Mater Urbis, campeggia ancora oggi sullo stemma della città, per ricordarne le sue origini leggendarie come madre di Roma, in quanto, ormai numerosi studi e ritrovamenti archeologici, confermano che il nome della città di Albano derivi direttamente dall’antica Alba Longa. I Romani stessi hanno sempre chiamato Albanum l’area dove sorge l’attuale Albano Laziale e Ager Albanus il territorio circostante poiché vi riconoscevano il luogo ove sorgeva l’antica città di Alba, madre di Roma.
Favorito dal tracciato dell’antica via Appia e dalla presenza di incomparabili ricchezze naturali, Albanum divenne ben presto sede di ville dei massimi personaggi della vita pubblica dell’antica Roma repubblicana, come quella di Pompeo Magno, e della Roma imperiale, come quella dell’imperatore Domiziano.
L’assetto topografico dell’Albanum cambiò completamente tra la fine del II e l’inizio del III secolo d.C. con la costruzione dell’imponente accampamento della Seconda Legione Partica, voluto dall’imperatore Settimio Severo per ragioni di sicurezza. I legionari, circa 6.000 soldati, che si stanziarono nei Castra Albana vivevano con le proprie famiglie e insieme ad artigiani e commercianti formarono un consistente aggregato urbano.
La Legione Partica rimase acquartierata nell’Albanum sino alla metà del III secolo d.C.; ma la città era ormai diventata la più importante della zona e per questo l’imperatore Costantino, nell’anno 326, qui fece costruire una sua basilica (la cattedrale dedicata a San Giovanni Battista), privilegio concesso soltanto a Roma, Ostia, Napoli e Capua.
Alla caduta dell’Impero Romano, il territorio di Albano fu oggetto di continue scorrerie da parte di orde barbariche. Tra il VI e il IX secolo la città fu saccheggiata dai Longobardi, dai Goti, dai Franchi, dagli Alemanni e, in ultimo, dai Saraceni nell’anno 846
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Nel X secolo subentrò al papato la nobile famiglia dei Savelli che segnò per quattro secoli la storia del comune di Albano Laziale. Il dominio dei Savelli, alleati dei Colonna e sempre in guerra con il papato, fu segnato da numerosi eventi drammatici, come quando nel 1436 fu rasa al suolo dalle truppe pontificie comandate dal cardinale Vitelleschi. Con i Savelli, tra il XVI secolo e il XVII secolo, la città di Albano assume l’attuale aspetto con la costruzione di piazze, strade e palazzi che, sulla base dell’impianto urbanistico dell’antico castrum della Seconda Legione Partica, conferisce al centro storico il famoso tridente, di cui il quartiere di S. Paolo ne rappresenta il centro. Il tessuto urbano “chiuso” caratteristico del Medioevo, costruito intorno alla via Appia, diventa un sistema aperto di strade. Il dominio della famiglia Savelli durò sino al 1697, quando, per gravissimi problemi economici, il feudo fu messo all’asta e acquistato dalla Camera Apostolica, entrando così a far parte dello Stato Pontificio.
Un anno fondamentale per la città di Albano fu il 1780, allorquando Pio VI diede il via ai lavori di ristrutturazione della via Appia, con lo scopo di realizzare un collegamento rapido tra Roma e Terracina, dove fervevano i lavori per la bonifica delle Paludi Pontine. L’apertura del nuovo percorso della via Appia portò indubbi benefici ad Albano e la città ritornò ad essere luogo di villeggiatura delle famiglie patrizie di Roma.
Nel 1816, con la restaurazione dello Stato Pontificio voluta da Pio VII, Albano entrò a far parte del Comarca di Roma (ripartizione amministrativa che comprendeva diciotto provincie dell’agro romano) e divenne sede di Governo. Un anno terribile nella storia di Albano fu il 1867 con la popolazione albanense decimata da un’epidemia di colera, contagio probabilmente portato dalle migliaia di pellegrini affluiti a Roma per il centenario del martirio dei SS. Apostoli Pietro e Paolo. Albano entra a far parte del Regno d’Italia nel 1870 e divenne sede di pretura; l’appellativo “Laziale” gli fu assegnato nel 1882 per distinguerlo da altri comuni del Regno d’Italia.
Il primo febbraio 1944 Albano venne bombardata dagli alleati. Furono colpiti il convento delle Clarisse di clausura in piazza Pia, annesso al complesso della Villa Pontificia e numerose abitazioni civili. Le vittime furono alcune centinaia, tra cui le molte riunite nel collegio di Propaganda Fide che fu distrutto il 10 febbraio.
Subito dopo la seconda guerra mondiale, la città iniziò a risorgere dai disastri provocati dalla dittatura e delle bombe. La vita culturale e commerciale si fece sempre più intensa, tanto che ancora oggi Albano è definito uno dei più importanti “centri commerciali naturali” della provincia di Roma. La città, oltre a custodire importanti testimonianze della civiltà latina (i cisternoni, l’anfiteatro severiano, le terme di caracalla, il ninfeo rotondo e tanti altri ancora) fa parte del Parco regionale dei Castelli Romani e offre degli spunti interessanti per i turisti, sia dal punto di vista storico culturale – con il circuito archeologico dei Castra Albana per esempio – sia dal punto di vista naturalistico con il bosco del Colle dei Cappuccini o il lago Albano.
Agli albori del X secolo a.C. ebbe origine sulle alture albane quella straordinaria Civiltà Laziale che ben presto divenne patrimonio comune dei popoli che vissero nel Latium Vetus. Il centro politico religioso di questo popolo fu Alba Longa, sulle pendici del Lago Albano, Legato al mito di Alba Longa narrato da Virgilio nell’Eneide è Monte Giano (l’odierno Montagnano) sul quale sono stati rinvenuti reperti di età preistorica (conservati nel Museo Civico di Albano Laziale), tra cui il molare di un mammuth. Nel territorio di Cecchina (sulle alture di Monte Giove, oggi all’interno del comune di Genzano di Roma) gli studiosi hanno localizzato il mitico villaggio volsco di Corioli, conquistato dai Romani nel 491 a.C. grazie al valore militare del giovane Gneo Marcio, soprannominato poi “Coriolano”.
Nel Tardo Medioevo, caratterizzato da continue incursioni dei Saraceni all’interno della campagna romana, lungo la via Nettunense, nel territorio di Cecchina, furono costruite una serie di torri di avvistamento. Torre Cancelliera fu edificata su ruderi romani al chilometro 7 della via Nettunense e prende il nome dalla famiglia Cancelliera di Trastevere, così chiamata per aver ricoperto a lungo incarichi nella cancelleria papale. Tor di Sbarra (località Montagnano), chiamata anticamente anche Turris Gandulphorum, è una torre le cui mura superano lo spessore di un metro e accanto ad essa esisteva un mulino che funzionava grazie al flusso di acqua che proveniva dall’emissario del lago di Nemi. Questo casale con relativa torre apparteneva ai monaci di Sant’Anastasio, in seguito passò agli Altieri, ai Boncompagni, agli Ansuini ed infine ai Farina. Infine, Tor Paluzzi fu un possedimento dei monaci della chiesa di San Paolo in Albano e poi concessa ad un certo Paluzzo da papa Clemente X.
Le prime notizie storiche del borgo di Cecchina risalgono all’anno 1611, quando al XI miglio della via Nettunense monsignor Sebastiano Cecchini acquistò un antico casale al quale, alcuni anni più tardi, si aggiunse una chiesetta dedicata a Sant’Antonio da Padova. Poi, nel 1863, venne inaugurata la stazione ferroviaria lungo la linea Roma-Velletri e da questo evento partì lo sviluppo urbanistico di Cecchina.
Il 1935 fu un anno storico per Cecchina perché il suo vasto territorio, quasi completamente coltivato, fu suddiviso tra Albano, Ariccia, Ardea e Aprilia. Il centro abitato di Cecchina e le zone limitrofe entrarono a far parte del comune di Albano Laziale, la parte ad est dell’emissario del lago di Nemi passò al comune di Ariccia, il territorio intorno all’Ardeatina andò a far parte di Pomezia e poi Ardea, infine la zona di Campoleone finì per essere inglobata da Aprilia.
Al termine della seconda guerra mondiale, ottobre 1944, grazie al decreto Gullo (che prevedeva la possibilità per i contadini di ottenere in concessione terreni, sia pubblici che privati, non coltivati o insufficientemente coltivati) seguì una ridistribuzione delle terre appartenenti ai grandi latifondi e questo favorì lo sviluppo economico, con conseguente incremento demografico e sviluppo urbanistico della frazione di Cecchina.
Le origini antiche di Pavona sono legate al Lacus Turni (l’odierno “laghetto”) dove, secondo la leggenda narrata da Virgilio nell’Eneide, viveva la ninfa Giuturna, sorella del re dei Rutuli, Turno, ucciso in duello da Enea. Sempre nel territorio di Pavona, sul vicino Monte Savello, sorgeva in epoca arcaica la città latina di Apiolae, distrutta dal re di Roma Tarquinio Prisco alla fine del VII secolo a.C. In questa zona sono stati rinvenuti importanti reperti archeologici a testimonianza della Civiltà Latina. In particolare, da questa zona proviene la magnifica testina policroma di un guerriero latino conservata presso il Museo Civico di Albano Laziale.
Intorno al VII secolo d.C. qui sorsero due importanti domuscultae (centri agricoli organizzati intorno ad un torrione che poi furono protetti da cinte murarie (castra), anticipando la costruzione dei castelli dell’età feudale). Il primo di questi insediamenti, la domusculta Sulpiciana, sorse là dove era Apiolae e intorno al XIII secolo divenne un feudo dei Savelli che vi eressero la loro roccaforte, conosciuta poi come “Corte Savella” in Roma. L’altra importante domusculta nel territorio di Pavona fu quello di S. Eufemia, in seguito storpiato in S.Fumia.
Nel 1611 il Lacus Turni (o Lacus Iuturnae) fu parzialmente prosciugato da papa Paolo V, in quanto le sue acque ristagnanti nuocevano alla salubrità della zona. Oggi quest’area fa parte del Country Club di Castel Gandolfo.
Il centro abitato di Pavona nasce intorno alla metà del Novecento, come centro agricolo e come luogo di svernamento per molti pastori provenienti dalle regioni limitrofe. Sull’origine del nome Pavona esistono almeno due ipotesi, legate entrambi alla bellezza di una donna. La prima vuole che il toponimo Pavona derivi dal nome di un’antica osteria, la cui padrona, evidentemente molto bella e vanitosa, era soprannominata dagli abitanti dei luoghi limitrofi “la pavona”. L’altra ipotesi è legata alla villa fatta costruire dal cardinale Flavio Chigi, nipote di papa Alessandro VII, in località Laghetto. Il cardinale fece costruire questa villa, non lontana dal suo palazzo di Ariccia, per ospitarvi una sua amica particolarmente bella, nota come “la pavona” che poi diede il nome a questa località.
Come Cecchina, la frazione di Pavona deve il suo sviluppo urbanistico alla presenza della stazione ferroviaria, inaugurata nel 1863, sulla linea Roma-Velletri.
Luoghi caratteristici di Albano Laziale
Characteristic places of Albano Laziale
NUMERI UTILI – USEFUL NUMBERS
Carabinieri | Police | 112 |
Polizia | Police | 112 |
Guardia di Finanza | Police for controls of legality | 112 |
Vigili del Fuoco | Fire brigade | 112 |
Soccorso medico | Ambulance | 112 |
Servizio taxi – 24 ore – Piazza Mazzini | Taxi service – 24 hours – Piazza Mazzini | 06 87167 |
Taxi Castelli Romani – 24 ore | Taxi Castelli Romani – 24 hours | 0691522 |
Gentili Cittadini e Gentili visitatori
Albano Laziale è una delle più importanti Città dell’area metropolitana di Roma e dei celebrati Castelli Romani.
Le sue radici affondano nel terreno vulcanico ben prima della Capitale, come raccontano le leggende, i miti e i tanti studi storici. I segni dei tempi sono ancora visibili nel centro storico, con i Cisternoni, esempio unico in Italia, l’anfiteatro Severiano, le terme di Caracalla, il ninfeo rotondo e tanti altri monumenti che si possono scoprire passeggiando per le sue vie.
Siamo nel Parco dei Castelli Romani, attraversati dalla Regina Viarum (via Appia) e dalla via Francigena, tappa di quel turismo lento e di prossimità che va riscoperto e assaporato, magari fermandovi a gustare le nostre specialità enogastronomiche, fare acquisti nel nostro centro commerciale diffuso dove sorrisi e professionalità sono di casa.
Questa guida potrà aiutarvi a orientarvi meglio, ad approfondire la conoscenza della nostra Città, e per chi ci vive o già la conosce, magari togliersi un dubbio o rinfrescare la memoria.
Una guida cartacea, perché vivere o visitare una Città è un’immersione reale e non virtuale.
Se poi non l’avrete con voi, uno sguardo sul nostro sito o sulle nostre pagine social vi terrà sempre aggiornati in tempo reale, per non perdere iniziative ed eventi che proponiamo tutto l’anno.
Albano da cliccare
Per tutte le informazioni e per eventuali domande scrivere alla e-mail o chiamare al numero del nostro Ufficio Relazioni con il Pubblico:
urp@comune.albanolaziale.rm.it
tel. 0693295224
ALBANO ANTICA
Sede di Villa Ferrajoli e della II Legione Partica
In questa sezione è possibile consultare gli orari di apertura dei musei, gli indirizzi e i numeri telefonici.
Per maggiori informazioni sul percorso museale, consultare la sezione “Cosa visitare”, o il sito ufficiale dei musei di Albano Laziale.
Museo Civico Albano | Viale Risorgimento, 3 |
Telefono | 06 93 234 90 / 06 93295442 |
Fax | 06 93 257 59 |
museo@comune.albanolaziale.rm.it | |
Orari di apertura | Dal Lunedì al Sabato dalle ore 9.00 alle 13.00; Il Lunedì e il Giovedì anche dalle ore 15.30 alle 18.30;La prima e la terza Domenica del mese dalle ore 9.00 alle 13.00. |
Museo Della II Legione Partica | Viale Volontari del Sangue, 11/13 |
Telefono | 06 9323490 |
Fax | 06 9325759 |
museo@comune.albanolaziale.rm.it | |
Orari di Apertura | Dal Lunedì al Sabato dalle ore 9.00 alle 13.00; Il Lunedì e il Giovedì anche dalle ore 15.00 alle 18.00;La seconda e la quarta Domenica del mese dalle ore 9.00 alle 13.00. |
Appuntamenti al Museo
Gli eventi dei Musei Civici di Albano Laziale
CORSO DI ARCHEOLOGIA E STORIA.
viene proposto tutti gli anni da Febbraio a Maggio (Corso di Archeologia e Storia) presso la sala conferenze del Museo Civico di Villa Ferrajoli.
CIRCOLO LETTERARIO.
viene proposto tutti gli anni da Gennaio a Maggio (Edizione del Circolo Letterario, a cura di Aldo Onorati), presso la sala Conferenze del Museo Civico di Villa Ferrajoli.
La partecipazione è riservata ai possessori di Tessera delle Biblioteche dei Castelli Romani.
A disposizione del Cittadino ad Albano, Cecchina e Pavona
Le Biblioteche di Albano fanno parte del Sistema Castelli Romani Consorzio SBCR – Guida Castelli
L’area dei Castelli Romani è situata a sud-est di Roma, a pochi chilometri dalla capitale.
Immersi nel verde e ricchi di storia e cultura, oltre a palazzi, ville, chiese e musei, i Castelli Romani offrono luoghi di forte interesse turistico e grandi manifestazioni legate alle tradizioni. I Paesi che compongono quest’area verde sono: Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri.
La Storia
Inizialmente l’area dei Castelli fu teatro di grandi scontri. Solo dalla seconda metà del XVI secolo fino alla metà del XVIII, si respirò finalmente un’aria di pace che portò alla costruzione di numerose opere architettoniche e culturali grazie alle famiglie che dominavano il territorio; inoltre presero vita le oggi famose ville patrizie e cardinalizie, nello specifico: Villa Aldobrandini, Villa Torlonia, Villa Sora. Con l’aggiunta della residenza estiva del Papa a Castel Gandolfo.
Durante la seconda metà del settecento l’area castellana tornò ad essere teatro di nuovi scontri, si parla infatti della guerra di successione napoletana, dell’invasione francese e, infine, dell’occupazione napoleonica. Alla fine dell’ottocento, i Castelli furono annessi al Regno d’Italia, ed è proprio a partire da questo momento che ha inizio il periodo di sviluppo più importante grazie al miglioramento dei trasporti stradali, ma soprattutto ferroviari, che contribuirono a convertire questi Paesi sia in zone di forte attrazione turistica per i romani e le loro scampagnate, che in zone residenziali. Questa forte crescita si arrestò soltanto durante la seconda guerra mondiale, periodo in cui molti dei Paesi castellani furono bombardati.
Con la fine della grande guerra, si assiste ad una ripresa economica dei Castelli Romani.
“Una gita ai Castelli”, il filmato che presenta i Castelli Romani all’Expo
Vogliamo condividere con i nostri cittadini e speriamo con i numerosi turisti che ci seguono, un interessante filmato sui castelli Romani realizzato dalla Regione Lazio, che valorizza il territorio e sprona chi non conosce le nostre zone a venire a fare un tour dei castelli, godendone così la straordinaria bellezza e gli incredibili sapori.
100 prodotti laziali a Expo 2015: uno su dieci è dei Castelli Romani
Il progetto del Lazio all’Esposizione Universale di Milano – in programma dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 – vede la stretta collaborazione tra la stessa Regione, Roma Capitale e Unioncamere Lazio, Province, Comuni, associazioni di categoria e Università.
Expo 2015 è una straordinaria opportunità per il Lazio: una vetrina universale dove il sistema-Lazio potrà essere valorizzato in tutti i suoi punti di forza, dall’attrattività turistica al patrimonio storico, artistico e culturale, dalla risorsa del mare alla nostra forza verde, dalla qualità dei nostri prodotti al valore dell’innovazione e della ricerca.
Dei 100 prodotti selezionati, ben 11 sono dei Castelli Romani, vale a dire uno su dieci, vediamo in dettaglio i prodotti dei Castelli Romani che sono rappresentati a Expo 2015:
Porchetta di Ariccia IGP; Vino Cannellino di Frascati DOCG; Vino Castelli Romani DOC; Vino Colli Albani DOC; Vino Colli Lanuvini DOC; Vino Frascati DOCG; Vino Marino DOC.
Dopo questa ricca rappresentanza di vini troviamo la Fragolina di Nemi PAT; e ben tre famosi prodotti da forno: Pane Casareccio di Genzano IGP; Pane di Lariano PAT; Pupazza frascatana PAT.
Guida veloce alle sigle
DOC Denominazione di Origine Controllata
DOCG Denominazione di Origine Controllata e Garantita
IGP Indicazione Geografica Protetta
PAT Prodotti Agroalimentari Tradizionali
Bajocco festival – edizione XII
Festival artisti di strada Albano Laziale 8-9-10 Settembre 2023
sito ufficiale dell’evento
Vincitori Lotteria Bajocco Festival 2023
Modalità di consegna premi:
I vincitori dei premi estratti possono ritirare il premio entro 30 giorni dalla data di avvenuta estrazione presso le sedi delle aziende fornitrici, SOLTANTO previa presentazione del biglietto vincitore recante timbro dell’Associazione XV MIGLIO Ets ottenibile presso il negozio THUN Shop Albano Laziale, Via A. Saffi 22-24 – 00041 Albano Laziale.
Scaduto il termine posto per il ritiro dei premi, gli stessi rimangono di proprietà degli sponsor. In sintesi il giorno 10 ottobre 2023 è l’ultimo giorno utile per avere diritto al ritiro del premio.
1° A 0810
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2° A 0865
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3° A 0914
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4° B 0828
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5° C 0520
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6° B 0537
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7° C 0468
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8° C 0249
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9° A 0283
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10° A 0875
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Scarica il regolamento Lotteria Bajocco
Percorso e orari di partenza servizio navetta Bajocco Festival 2023
Percorso di andata:
Pavona via Roma p.zza Sanremo, Via Nettunense direzione Cecchina, Cechina Stazione FS, Via Ruffelli, Via Prelatura, Via Trilussa, Via Rossini, Via Verdi, Viale Europa Stazione FS.
Percorso di ritorno:
Viale Europa S Albano Laziale Stazione FS, Via Vascarelle, Via Muro Bianco, Via Olivella, Via del Mare, Via Roma P.zza Sanremo, Via Nettunense, Cecchina Stazione FS, Via Ruffelli, Via Prelatura, Via Trilussa, Via Rossini, Viale Europa, Stazione FS.
Note:
Il servizio navetta effettuerà le fermate già esistenti del trasporto pubblico locale.
Alcuni cenni
L’Anfiteatro Albano fu realizzato dalle maestranze della II legione Partica che venne stanziata sul territorio nel 202 d.C. dall’Imperatore Settimio Severo.
La costruzione, di forma pressoché ellittica, fu realizzata in parte direttamente nel banco roccioso ed in parte in muratura, utilizzando contemporaneamente varie tecniche costruttive. Una trentina di fornici, tra loro diversi, sostenevano i due piani e il loggiato superiore per un’altezza totale di circa 22 metri.
Una terrazza sostruttiva, lunga circa 60 metri e alta 7, oltre che assicurare stabilità all’anfiteatro, sosteneva una larga piattaforma utilizzata per la sosta e il movimento di persone e carriaggi.
Due ingressi trionfali (vomitoria), posti all’esterno dell’asse maggiore immettevano nell’arena scavata in massima parte nella roccia e ricoperta da uno spesso strato di coccio pisto, dove avvenivano gli spettacoli gladiatori.
Sotto l’arena, un cunicolo, oltre che raccogliere le acque, permetteva, per mezzo di un montacarichi, l’ingresso delle belve.
Ben poco rimane della cavea come pure delle gradinate scavate nella roccia o costruite in muratura. Si può invece ancora distinguere il podio imperiale (pulvinar) il cui accesso è evidenziato da semicolonne in laterizio poste dinanzi al XIV fornice.
L’anfiteatro Albano poteva contenere circa 16 mila persone.
Intorno al XI sec. d.C. nel III fornice fu ricavato un oratorio cimiteriale cristiano nell’abside affrescata erano raffigurati i Santi Stefano, Lorenzo, Nicola, Pancrazio ed un anonimo papa. Nelle pareti dello stesso fornice e in altri vicini si ricavarono loculi per sepolture.
L’Anfiteatro Albano in scritti, cartografie, incisioni e disegni antichi è stato spesso chiamato il “piccolo colosseo”.
Stagione teatrale 2019 -2020
Stagione teatrale 2018 – 2019
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Programma
Stagione teatrale 2017 – 2018
Scarica la locandina
Programma
Stagione teatrale 2016 – 2017
Stagione teatrale 2015 – 2016
Stagione teatrale 2014 – 2015
Programmazione cinematografica – Albano Estate 2018
Programmazione cinematografica – Albano Estate 2017
Programmazione cinematografica – Albano Estate 2016
Programmazione cinematografica – Albano Estate 2015
Palazzo Savelli – Albano Laziale – XXXVI edizione
Al via la nuova edizione del Festival Liszt Albano giunto alla sua XXXVI edizione:
Venerdì 24 novembre 2023 ore 18:00 – LISZT E I GIOVANI TALENTI
Filippo Tenisci, pianoforte
DOMENICA 26 novembre 2023 ore 18:00 – LI DOVE IL MARE LUCCICA…Di Liszt, d’Opera e di altre storie, Omaggio a Enrico Caruso nel 150° della nascita
Elisabetta Braga, Soprano Giada Frasconi, Mezzo Soprano Mauro De Santis, Tenore Valerio Pagano, Baritono Gianluigi Daniele, pianoforte
DOMENICA 3 dicembre 2023 ORE 18:00 MUSICA E CINEMA, MISTERO E NOIR con la proiezione del cortometraggio DANSE MACABRE del regista Antonio Bido, tratto dal brano omonimo di Saint Saens-Liszt, Axel Trolese, pianoforte.
Leggi il programma sul sito Amici della Musica Albano
Modalità di acquisto e/o prenotazione biglietti
Info e Prevendite: Drin Service Tel . 069364605 – info@drinservice.com
Costo dei biglietti: Posto unico a sedere 12 euro
Drin Service online e Punti vendita: ETES
(dal lunedì al venerdì orario 9,00-13,00 ; 16,00-19,30)
Storia del Festival Liszt Albano
È uno dei Festival dedicato a Franz Liszt tra i più longevi e prestigiosi in Italia, nato per mettere in risalto il rapporto che Liszt ebbe con Albano durante i suoi anni romani. Il festival ha come obiettivo di promuovere, diffondere, incentivare la musica di Liszt e di quei compositori del periodo romantico che hanno gravitato e interagito nell’orbita del grande compositore e pianista ungherese.
Dal 1986 a oggi musicisti di fama internazionale hanno onorato con la loro presenza i concerti. Fra i nomi più illustri ricordiamo Roberto Cappello, Bruno Canino, Antonio Ballista, Csaba Kyraly, Tamas Erdi, Aquiles Delle Vigne, Manfred Reuthe, Kazimierz Morski, Violetta Palatinus, Kornelia, Bakos, Jozsef Acs, Andras Viragh, Andras Molnar, Janos Toth, Paolo Restani, Massimo Rossi, Gesualdo Coggi, Roberto Prosseda.
Il festival si svolge ad Albano nel periodo autunnale presso Palazzo Savelli, Chiesa Cattedrale S. Pancrazio, Chiesa della Rotonda. Da diversi anni per dare risalto ai luoghi lisztiani, i concerti si tengono oltre che ad Albano anche su Castel Gandolfo presso la Chiesa Pontificia S. Tommaso da Villanova e Auditorium Sala Petrolini.
Il Festival si avvale della partnership dell’Accademia d’Ungheria in Roma della Franz Liszt Geselschaft Eschweiler, del Museo Liszt di Budapest e dell’Istituto Liszt di Bologna
L’Albano Musica Festival è nato nel 1991 con il bicentenario della morte di Mozart, per diffondere la musica da camera e sinfonica. Con le edizioni successive il festival si è aperto anche al teatro musicale, all’operetta, al tango e a concerti tematici sulla musica del ‘900.
Alla ricchezza dei repertori musicali, spesso anche poco noti, si è affiancata la presenza di prestigiosi musicisti, orchestre e ensemble tra i quali ricordiamo: Simona Marchini, Bruno Canino, Fausto Di Cesare, Christian Pintilie, Franco Medori, Roberto Cappello, Aiman Mussakhojaeva, Dosto&Yevski, Sebastiano Maria Vianello, Astrid Wihlelmsen, Jacqueline Roscheck-Morard, Sabina Macculi, Gabriella Morigi, Hugo Aisenberg, I Solisti dell’Opera di Roma, Maurizio D’Alessandro, Michel Lethiec, Gaetano Russo, Andrea Noferini, Marco Angius, Quartetto Bernini, Nuova Orchestra Scarlatti, Quartetto Archimia, Compagnia Italiana di Operette, Caffè Concerto Strauss, Maria Grazia Schiavo, Orchestra Filarmonica di Oradea, Orchestra da Camera Benedetto Marcello, Orchestra Notte Sinfonica Veneziana, Quartetto Accademia, Orchestra Sinfonica Rossini di Pesaro, Ensemble Femminile Opern Ball di Vienna, Orchestra Filarmonica di Bacau, Musicomix Orchestra.
I concerti del festival si tengono durante il periodo invernale presso Palazzo Savelli e il Teatro Alba Radians.
Farmacia Comunale n.1
Via A. De Gasperi, 62
Orari:
Dal lunedì al venerdì 8:30-13:00/ 15:30-19:00
sabato 8:30-13:00
telefono: 069323956
Farmacia Comunale n.2
Via Olivella n. 7/9/11
Orari:
Dal lunedì al venerdì 8:30-13:00/ 15:30-19:00
sabato 8:30-13:00
telefono: 0693011060
Gli appuntamenti in città
- MERCATINO dell’Antiquariato: (Albano) 2^ Domenica del mese (Agosto escluso) presso le Antiche Terme di Cellomaio (momentaneamente sospeso)
- MERCATINO dell’Artigianato: (Albano) 2^ Domenica del mese. (momentaneamente sospeso)
- MERCATINO dell’Antiquariato, dell’Artigianato, del Modernariato e dell’Hobbistica: ogni 2^ Sabato e 2^ Domenica del mese – Piazza 25 Aprile (Cecchina) dalle 8:00 alle 22:00 – Organizzato dalla “Associazione Conca d’Oro – il fascino dell’antico”. (momentaneamente sospeso)
Mercato del Contadino – facebook
Mercato del Contadino
Gli appuntamenti con i prodotti genuini a Km o
Albano batte il record con l’inaugurazione del Mercato Contadino di Pavona: primo comune italiano per numero di Farmers Markets. Nessun comune sotto i 50.000 abitanti è mai riuscito ad istituire e far funzionare contemporaneamente 3 mercati contadini. Un record nazionale.
La mattina di sabato 27 aprile verrà difatti inaugurata nel quartiere di Pavona, a piazza Berlinguer in occasione della festa patronale, una nuova sede del Mercato Contadino dei Castelli Romani. Il mercato si terrà il sabato mattina di tutte le settimane dalle 8.30 alle 13.30, contemporaneamente a quello che il sabato si svolge nel quartiere Villa Altieri (piazza Guerrucci) e la domenica in piazza Pia al centro storico.
Due le parole d’ordine: stagionalità e vicinanza. Il Mercato Contadino dei Castelli Romani, realizzato dall’associazione APS KM0, con il patrocinio del Comune di Albano, della Provincia di Roma, di Coltivendo e con il contributo del Coordinamento dei Comitati di quartiere, ha queste due parole come obiettivi principali.
Doppio l’appuntamento settimanale ad Albano per chi ama fare spesa con un occhio attento all’ambiente: il sabato a piazza Guerrucci, di fronte alla Posta, dalle ore 8.30 alle ore 13.30, la domenica a piazza Pia, sempre dalle 8.30 alle 13.30.
Il mercato contadino della città offre l’opportunità di acquistare prodotti genuini senza intermediari, dalla terra alla tavola, dal produttore al consumatore. In questo modo sarà garantita la qualità del prodotto, diminuito l’inquinamento causato da distribuzione e trasporti, ridotto il prezzo di vendita. I produttori, infatti, si sono impegnati a tenere i costi al di sotto almeno del 20 per cento rispetto alla media dei prezzi al consumo rilevato dall’osservatorio del Ministero dell’Agricoltura “sms consumatori”.
«L’amministrazione comunale, in un momento di crisi anche dell’agricoltura – afferma il sindaco Nicola Marini – con il progetto del Farmer’s Market si pone anche l’obiettivo di tutelare la biodiversità e di rivitalizzare colture tradizionali per le quali Albano Laziale è celebre in tutta Europa che ormai rischiano di perdere il legame con le zone di origine geografica. Il mercato, oltretutto, non sarà solo uno spazio di vendita ma anche una piazza di incontri e di scambi simbolici, per costruire una nuova comunità di persone attraverso il racconto del cibo. Come sempre dichiarato – conclude – trovo che siano i piccoli gesti a fare la differenza nella quotidianità della vita dei cittadini».
Pagina aggiornata il 19/11/2024