Il piacere dell'onestà - Sabato 16 Marzo 2019
PROGRAMMA DI SALA
Il piacere dell’onestà, scritta nel 1917, è un bel messaggio per la società ipocrita e
disonesta di questi tempi. È un testo breve, ma non semplice e dalla trama intricata, che
tratta temi di carattere esistenziale come la differenza fra ‘essere’ e ‘apparire’, o tra la
‘maschera’ e chi si è veramente. Come in Pensaci, Giacomino e in Ma non è una cosa seria, Pirandello usa l’espediente del falso matrimonio, su cui si confrontano personaggi
costretti a togliersi la maschera dietro la quale hanno ingannato se stessi e gli altri. Si
rivela così il vero volto dei protagonisti. Chi finora era apparso al sommario giudizio degli
altri un disonesto, cui affidare un’azione infame, si rivela invece una persona rispettabile;
mentre chi, agli occhi dei bravi borghesi, godeva di alta considerazione - un marchese di
alto lignaggio - si manifesta per quello che è: un uomo infido e mediocre nelle azioni e nei
sentimenti. La recita dell’onestà spinge il disonesto a comportarsi sinceramente, mentre
intorno a lui tutti continuano a comportarsi come i mascalzoni di sempre. Lo capisce la
giovane sposa, che prova per il marito imposto una specie d’amore. Così, quello che è
nato come un inganno sociale si trasforma nell’unione di due esseri.