All’interno di uno splendido parco, con sede nell’edificio neoclassico di Villa Ferraioli, si trova il Museo Archeologico di Albano. Presentandosi con una facciata dotata di un avancorpo centrale a forma di pronao tetrastilo ed ornata da un frontone illustrante il mito di Cerere che insegna l’agricoltura a Trittolemo, il museo ci introduce così alle splendide decorazioni interne, realizzate con stile classico-rinascimentale da Giovan Battista Caretti. Le 23 stanze sono articolate su tre piani, esponendo all’interno una serie di reperti archeologici risalenti a periodi storici differenti, che vanno da un più recente medioevo, sino all’antichissimo paleolitico. Importantissimi i reperti della fauna paleolitica, risalenti all’età della pietra (300.000 - 30.000 anni fa). Inoltre spiccano nel repertorio del museo i vari manufatti dell’età del bronzo e quelli che concernono il periodo di maggior splendore della Civiltà Laziale(Periodo “Albano” XI - IX sec. a.C.). L’età arcaica viene indicata dalla presenza di una testa policroma V sec. a.C. rappresentante un guerriero latino e da un altorilievo templare raffigurante una danza di menadi e satiri. Quanto a presenze archeologiche, invece, il periodo repubblicano-imperiale viene rappresentato da una serie di oggetti votivi provenienti dai santuari arcaico-repubblicani della zona, e da una serie di oggetti appartenenti alla vita quotidiana, suddivisi fra loro in base alle differenti tematiche. Successivamente le sale vanno a documentare la presenza di numerose ville imperiali nella zona quali la villa di Cavallacci, nella quale è stata rinvenuta la testa marmorea di Tiberio Gemello, oppure la villa di Pompeo Magno, che ha donato a noi parecchi reperti marmorei di gran valore, e per finire la villa presso Cancelliera, luogo di provenienza della testa della statua di Faustina Maggiore. Per completare la visita non resta che godersi i vari punti video ed il ricco sistema didattico presente nel museo; va ammirata inoltre la collezione di grafica antica, con autori che spaziano dal ’600 al ’900, con un numero molto alto di opere di Giovan Battista Piranesi.