Storia di Pavona

 

Le origini antiche di Pavona sono legate al Lacus Turni (l'odierno "laghetto") dove, secondo la leggenda narrata da Virgilio nell'Eneide, viveva la ninfa Giuturna, sorella del re dei Rutuli, Turno, ucciso in duello da Enea. Sempre nel territorio di Pavona, sul vicino Monte Savello, sorgeva in epoca arcaica la città latina di Apiolae, distrutta dal re di Roma Tarquinio Prisco alla fine del VII secolo a.C. In questa zona sono stati rinvenuti importanti reperti archeologici a testimonianza della Civiltà Latina. In particolare, da questa zona proviene la magnifica testina policroma di un guerriero latino conservata presso il Museo Civico di Albano Laziale.

Intorno al VII secolo d.C. qui sorsero due importanti domuscultae (centri agricoli organizzati intorno ad un torrione che poi furono protetti da cinte murarie (castra), anticipando la costruzione dei castelli dell'età feudale). Il primo di questi insediamenti, la domusculta Sulpiciana, sorse là dove era Apiolae e intorno al XIII secolo divenne un feudo dei Savelli che vi eressero la loro roccaforte, conosciuta poi come "Corte Savella" in Roma. L'altra importante domusculta nel territorio di Pavona fu quello di S. Eufemia, in seguito storpiato in S.Fumia.

Nel 1611 il Lacus Turni (o Lacus Iuturnae) fu parzialmente prosciugato da papa Paolo V, in quanto le sue acque ristagnanti nuocevano alla salubrità della zona. Oggi quest'area fa parte del Country Club di Castel Gandolfo.

Il centro abitato di Pavona nasce intorno alla metà del Novecento
, come centro agricolo e come luogo di svernamento per molti pastori provenienti dalle regioni limitrofe. Sull'origine del nome Pavona esistono almeno due ipotesi, legate entrambi alla bellezza di una donna. La prima vuole che il toponimo Pavona derivi dal nome di un'antica osteria, la cui padrona, evidentemente molto bella e vanitosa, era soprannominata dagli abitanti dei luoghi limitrofi "la pavona". L'altra ipotesi è legata alla villa fatta costruire dal cardinale Flavio Chigi, nipote di papa Alessandro VII, in località Laghetto. Il cardinale fece costruire questa villa, non lontana dal suo palazzo di Ariccia, per ospitarvi una sua amica particolarmente bella, nota come "la pavona" che poi diede il nome a questa località.

Come Cecchina, la frazione di Pavona deve il suo sviluppo urbanistico alla presenza della stazione ferroviaria, inaugurata nel 1863, sulla linea Roma-Velletri

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